Eredità, la rivelazione dell'avvocato: "Lasciarla ai parenti non è un obbligo: ecco perché"

Nonostante la previsione della successione legittima, un vero e proprio obbligo di lasciare l'eredità ai propri parenti non sussiste: un noto avvocato ed esperto di diritto spiega il motivo.

Il libro secondo del Codice Civile è dedicato alle successioni e, dunque, al diritto ereditario o successorio. I vari titoli di questo libro fanno riferimento alle varie tipologie di successioni, e disciplinano, tra le varie cose, la successione legittima e la compilazione e la validazione del proprio testamento. Queste norme, in parole povere, disciplinano tutto ciò che riguarda la distribuzione degli averi di una persona defunta, privilegiando alcune persone, rispetto ad altre.

L'articolo 565 del Codice Civile, ad esempio, determina che nella successione legittima, e cioè la successione che avviene in assenza parziale o totale di un testamento, l'eredità debba essere devoluta al coniuge, ai discendenti, cioè ai figli, e anche agli ascendenti, e cioè ai genitori. L'ordine della distribuzione dell'eredità, poi, continua con gli altri parenti e, infine, con lo Stato, nel caso in cui manchino le persone prima nominate.

Lasciare l'eredità ai parenti non è un obbligo: avvocato spiega perché

Nonostante questa regola, però, nessuno è obbligato a lasciare determinati beni ai propri parenti, già da quando è in vita. Non esiste, cioè, l'obbligo di lasciare l'eredità ai parenti, nonostante la previsione della legittima. Il noto avvocato Angelo Greco, infatti, ha spiegato, sulle sue pagine social, che non esiste alcuna norma che preveda che si debba lasciare intatto il proprio patrimonio, per lasciarlo ad altre persone dopo la propria morte, o comunque una parte di questo. Il possessore del patrimonio, in vita, può, cioè, disporne come vuole.

 

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Greco ha sottolineato, dunque, che chiunque può decidere di vendere determinati beni, purché ne abbia la titolarità, e di spendere tutti i soldi ricavati, anche non lasciando nemmeno un euro alla fine della propria vita. Esistono, certo, il divieto di diseredare i propri figli e il proprio coniuge, e c'è l'obbligo di lasciare a questi ultimi la cosiddetta legittima, ma solo in previsione di disposizioni testamentarie e atti di donazione. Se, cioè, la persona dovesse decidere di scrivere il proprio testamento, dovrebbe lasciare una parte della propria eredità, e cioè la quota legittima, al coniuge e ai figli, o ai genitori in caso di assenza di questi, ma nulla esclude che il soggetto possa vendere, in vita, i propri beni, e fare ciò che vuole con i soldi ricavati.

Eredità parenti
La lettura e la revisione di un testamento.

Pertanto, sottolinea ancora Greco, nonostante la previsione della legittima, non esiste l'obbligo di lasciare l'eredità ai parenti. I suoi potenziali eredi non possono, quindi, impedirglielo, eccetto che nel caso in cui riuscissero a dimostrare l'incapacità di intendere e di volere della persona, nel momento in cui quest'ultima inizi a vendere tutti i beni e a spendere i soldi liberamente.

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